Posts written by Rachel Aori

  1. .
    Things we lost to the flame
    Things we'll never see again
    All that we've amassed
    Sits before us, shattered into ash

    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire
    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire

    We sat and made a list
    Of all the things that we have
    Down the backs of table tops
    Ticket stubs and your diaries
    I read them all one day
    When loneliness came and you were away
    Oh they told me nothing new,
    But I love to read the words you used

    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire
    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire

    I was the match and you were the rock
    Maybe we started this fire
    We sat apart and watched
    All we had burned on the pyre

    (You said) we were born with nothing
    And we sure as hell have nothing now
    (You said) we were born with nothing
    And we sure as hell have nothing now

    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire
    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire

    Do you understand that we will never be the same again?
    Do you understand that we will never be the same again?
    The future's in our hands and we will never be the same again
    The future's in our hands and we will never be the same again

    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire
    These are the things, the things we lost
    The things we lost in the fire fire fire

    These are the things, the things we lost
    These are the things we lost in the fire fire fire

    Flames they licked the walls
    Tenderly they turned to dust all that I adore
    Cose che abbiamo perso fra le fiamme
    Cose che non rivedremo mai più
    Tutto ciò che abbiamo accumulato
    Giace di fronte a noi, ridotto in cenere

    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco
    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco

    Ci siamo seduti e abbiamo fatto una lista
    Di tutte le cose che abbiamo
    Sul ripiano del tavolo
    Pezzi di biglietti ed i tuoi diari
    Li ho letti tutti un giorno
    Quando venne la solitudine e tu eri lontana
    Non mi hanno detto nulla di nuovo
    Ma amo leggere le parole che hai usato

    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco
    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco

    Io ero il fiammifero e tu la roccia
    Forse abbiamo appiccato noi questo fuoco
    Ci siamo seduti lontano e abbiamo guardato
    Tutto quello che avevamo bruciare sul fuoco

    (Hai detto) Siamo nati senza nulla
    Ed è certo come la morte che non abbiamo nulla ora
    (Hai detto) Siamo nati senza nulla
    Ed è certo come la morte che non abbiamo nulla ora

    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco
    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco

    Capisci che non saremo mai più gli stessi?
    Capisci che non saremo mai più gli stessi?
    Il futuro è nelle nostre mani e noi non saremo mai più gli stessi
    Il futuro è nelle nostre mani e noi non saremo mai più gli stessi

    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco
    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Le cose che abbiamo perso nel fuoco fuoco fuoco

    Queste sono le cose, le cose che abbiamo perso
    Queste sono le cose abbiamo perso nel fuoco

    Fiamme, leccano le pareti
    Dolcemente trasformano in polvere tutto ciò che adoro

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    Edited by Rachel Aori - 10/4/2014, 23:39
  2. .
    Visto che l'obiettivo mio e dell'altro autore (che si firma Andy Black) è diffondere quanto più possibile il nostro lavoro, vi posto la fan fic che stiamo scrivendo a 4 mani. Il suo titolo è Back to the Origins, mentre Pokémon Courage è il nome della collana di storie sempre in tema Pokémon che avranno come filo conduttore il coraggio mostrato dai protagonisti.
    Nella storia verranno introdotti nuovi luoghi e nuovi personaggi, che in alcuni casi verranno aiutati da altri più conosciuti appartenenti al videogioco o al manga. Credo di aver detto tutto, mi manca solo di augurarvi buona lettura^^

    Prologo - L'inizio della fine


    “Guerra. Guerra e Fuoco. Guerra e fuoco, più odio e rabbia. Rancore.

    No. Non ho creato la terra per questo. Non ho creato il mondo per riempirlo di lacrime.
    Non ho creato i Pokémon per servirvene.
    Ho creato tutto ciò per raggiungere la serenità dell’anima, dello spirito. Io mi riempio dei vostri sorrisi, e della vostra serenità.
    E la guerra mi fa male.
    Mi ferisce vedere le mie creature che si ammazzano tra di loro. Per cosa, poi? Per il potere?”
    E poi l’oracolo lo sentì ridere.
    “No. Non avete potere. L’unico potere che avete è quello di rompere equilibri ed armonie. E la colpa non può che essere vostra, degli umani, dato che i Pokémon sono creature buone. Siete voi umani ad essere cattivi, a riempire i vostri cuori di brama e desideri che imputridiscono le vostre anime, sporcandovi anche il volto. È una vergogna girare col volto sporco. Nessuno dovrebbe farlo”
    “Lo so”. La voce dell’oracolo era dolce e debole allo stesso tempo. La ragazza sostava in ginocchio, timorata per le parole della divinità.
    “Gli altri dovrebbero avere la tua coscienza. Invece c’è chi punta a farmi del male” riprese l’altro.
    “Gli altri sono come sono perché tu sei stato troppo generoso con loro. Gli hai offerto una terra piena di ricchezze, li hai messi in condizione di poter sorridere ogni giorno, e di godere della compagnia dei Pokémon oltre che della tua benevolenza”
    “Mai le tue parole furono più esatte. E la generosità da oggi è finita. Guerre tra umani che utilizzano Pokémon per uccidersi a vicenda... non vi ho donato il mondo per questo motivo. E siccome la mia benevolenza non è stata ben percepita, da ora è finita. Vai fuori, ora, e grida al mondo la profezia che adesso suggerirò alla tua anima”
    L’oracolo vide il cristallo dell’armonia illuminarsi di bianco. Tramite quello, Prima era in grado di parlare con la divinità. La luce bianca si espanse in maniera vertiginosa, fino a quando due fasci illuminarono il cuore e la testa di quella.
    Dolore e piacere si univano nel suo corpo, fino a sfibrarla. Si sentiva debole e forte, assetata di conoscenza ed al contempo piena di verità. Accadeva questo quando Lui voleva farle conoscere qualcosa. Prima urlò, come non aveva mai fatto, poi si abbandonò all’immenso potere che stava defluendo in lei, mentre i fasci si riempivano di luminosità sempre più velocemente, fino a diventare tutto candido, tutto bianco, come se tutto ancora dovesse esserci stato. Si vedeva solo Prima, che prese a fluttuare per aria.
    Le vergini, che si occupavano di lei, si spaventarono.
    Prima sbarrò gli occhi, ed aprì mani e bocca, stupore e paura si dipinsero sul suo sguardo, fino a che la luce sparì, e debolmente Prima si adagiò verso il pavimento di pietra. Le vergini guardavano il loro oracolo impaurite. Erano poche le volte che il potente Arceus decideva di mettersi in contatto con loro, ed ogni volta che entrava nell’oracolo succedeva qualcosa di inaspettato, che le lasciava a bocca aperta. Quello rappresentava da sempre un mistero per loro. Si chiedevano come potesse essere possibile che Arceus, il grande Arceus, entrasse all’interno di Prima, la sacra vergine, l’oracolo, e parlasse con la sua anima.
    Quelle guardavano la scena, a metà tra lo stupore e l’orrore.
    Prima sbarrò di nuovo gli occhi, e prese ad urlare terrorizzata. Una delle vergini, impaurita da quella reazione, volle avvicinarsi a lei. Voleva svegliarla, voleva che finisse di urlare. un’altra adepta, la più anziana, la trattenne per un braccio.
    “Arceus sta parlando. Non interrompere mai Arceus” disse.
    La più giovane abbassò la testa, in segno di scuse, e tornò ad inginocchiarsi al suo posto.
    Prima continuava ad urlare, un po’ di sangue cadeva a piccole gocce dai palmi delle sue mani. Anche le lacrime fuoriuscivano, ma a fiotti. Sembrava stesse per partorire il demonio.
    E poi tutto finì.
    Prima si agitava per terra, in preda alle convulsioni, mentre tutte le adepte disorientate guardavano la più anziana.
    “Prendetela e portatela nella sua stanza. Curatele le ferite, ed assicuratevi che beva. Quando si sveglierà dovrete chiamarmi prontamente”
    “Si, Olimpia” rispose una di quelle. Le giovani raccolsero Prima da terra, per adempiere agli ordini della più anziana tra le vergini dell’oracolo.
    Olimpia pulì il sangue dell’oracolo, e guardò il cristallo. La causa di tutto.
    Quel cristallo era il portale spirituale per connettersi con Arceus. In qualche modo era l’unico modo per comunicare con lui, e se un animo buono fosse riuscito ad invocarlo, qualcuno avrebbe potuto catturarlo e servirsi dei suoi immensi poteri.
    L’anziana si avvicinò a piccoli passi verso l’arco d’ingresso del tempio, i suoi piedi scalzi calpestavano le lastre di pietra dura e fredda del pavimento, ed intanto si guardava attorno. Un Medicham levitava tra due colonne, mentre l’Abra di Prima giocava rincorrendo un Glameow. Attimi di distrazione, prima che la preoccupazione la mangiasse.
    Arrivati fuori al tempio Olimpia godette dei baci del sole, che prontamente inondò il suo viso sapiente. Dall’alto del Monte Trave, la vergine guardava colonne enormi di fumo alzarsi e levarsi in aria, trasportate dal vento.
    L’intera regione di Adamanta bruciava sotto il fuoco degli ingiusti, quei rivoluzionari irragionevoli e senza scrupoli. Si avvicinò alle pendici del precipizio, il vento soffiava sulle sue vesti, che si ritraevano sul corpo della donna come fossero bambini impauriti. Poco lontano dall’interminabile scalinata che collegava il tempio del Monte Trave con la città di Palladium, l’esercito dei templari si batteva valorosamente contro quello degli ingiusti. Facevano combattere i loro Pokémon tra di loro, cosa insensata. Si chiedeva perché non potevano godersi la tranquillità e la bellezza di quel paesaggio tutti assieme.
    Lunghi rivoli d’acqua si gonfiavano quando si univano facevano spazio al fiume, che saltava coraggiosa da un’enorme cascata e si ritirava in un ampio lago. Ampie pianure davano la possibilità di coltivare la terra, e le valli permettevano di costruire abitazioni, per coesistere insieme e bearsi della benevolenza di Arceus, generoso creatore di Adamanta e delle altre terre sinora conosciute.
    Ed invece Adamanta bruciava.
    Olimpia sospirò, pregando che i templari resistessero alla morsa degli ingiusti, anche se la vita era riuscita nell’insegnarle una delle lezioni più importanti sugli umani: L’ambizione non guarda in faccia nessuno. Nemmeno chi ce l’ha.
    Alzò gli occhi, il sole stava per tramontare ma il forte calore non accennava a diminuire. Si girò, il tempio era sovrastato da un cielo dalle mille sfumature, ammorbidito da batuffoli di nuvole.
    Rientrò dentro, il sonno sarebbe stato l’unico modo per rinfrancare quelle giornate, ricche solo di paure e delusioni.

    Nel cuore della notte Sandra, la più giovane tra le vergini, andò a svegliare Olimpia. Il viso della donna anziana sembrava stropicciato. Non riusciva a riposare bene, e non sapeva se dipendesse dalla profezia di Arceus, o dalle urla di disperazione di Pokémon e persone, che spesso le attanagliavano la mente, stringendola in una morsa inesorabile.
    “Olimpia, Prima si è svegliata”
    “Si, Sandra. Avete provveduto a lavarla e nutrirla?”
    “Olimpia, conosci Prima. Abbiamo potuto lavarla solo perché era caduta nel profondo sonno, che sempre la divora dopo i contatti con la divinità. Abbiamo potuto anche farle bere un po’ d’acqua, ma ora le altre vergini si trovano in difficoltà a trattenere la sua furia”
    “Furia? Di che stai parlando, Sandra?”
    “Sembra non essere in sé. Le altre vergini la stanno trattenendo, spingendola contro il muro, mentre lei si dimena per liberarsi”
    “Andiamo da lei”. La più anziana scese dal suo piccolo giaciglio, la veste ricadde lunga verso la pietra, e fece spaventare Glameow, che riposava li nei pressi.
    Sandra ed Olimpia camminavano spedite verso la Stanza del Riposo, dove abitualmente Prima si riprendeva dopo i contatti con la divinità, ma furono le grida del giovane oracolo ad accoglierle, parecchi metri prima dell’ingresso.
    La stanza del riposo era fondamentalmente una camera dotata di un morbido letto, di un banchetto e di una vasca ripiena di acqua piovana. Varie torce illuminavano l’ambiente in maniera sommaria, ma Olimpia fu benissimo in grado di vedere il volto di Prima. Era fuori di sé.
    “Lasciatemi! Lasciatemi!” urlava quella, le lacrime sul suo volto a deturpare la sua bellezza intoccabile. Gli occhi verdi, dilatati al massimo, erano l’elemento di maggiore espressività del suo viso, la pelle candida li faceva risaltare ancora di più. I lunghi capelli castani donavano all’oracolo un’estrema femminilità, aiutata dai suoi movimenti aggraziati e dalle labbra rosee, gonfie di parole.
    “Olimpia! Ordina alle vergini di lasciarmi andare!” urlava Prima.
    “Lo farò se mi dirai cosa il divino Arceus ha in serbo per noi”
    “La distruzione di tutto! Ora devo andare ad avvertire Timoteo!”
    “Lo farà qualcun altro al posto tuo. Non possiamo rischiare che tu perda la vita”
    “Timoteo ha bisogno di me!” urlò Prima, e con incredibile forza riuscì a divincolarsi dalle tre vergini che la mantenevano. Uscì velocemente dalla stanza, e prese a correre per il corridoio male illuminato del tempio.
    “Abra! Vieni qui!” urlò, mentre correva verso l’enorme arco di ingresso. La ragazza uscì fuori, i piedi scalzi dolevano per la corsa. Si fermò sul primo gradino dell’enorme scalinata.
    “Abra! Teletrasportami da Timoteo!”
    Il Pokémon alzò gli occhi verso il cielo, e dopo pochi istanti fece smaterializzare Prima dalla cima del Monte Trave, sotto gli occhi affannati delle vergini che l’avevano inseguita.

    Prima comparve ai piedi del letto di Timoteo. Una torcia illuminava il vasto dormitorio, condiviso da centinaia di soldati.
    “Timoteo! Svegliati!” urlò l’oracolo.
    Quello balzò in piedi, brandendo la spada che aveva accanto alla brandina. Anche gli altri soldati si svegliarono.
    Timoteo era il classico stereotipo dell’eroe. Capelli neri, corti, arruffati, barba corta dello stesso colore, labbra grandi, naso importante, occhi marroni. E fisico statuario.
    Timoteo aveva donato la sua vita alla protezione dell’oracolo e delle vergini. E del tempio, naturalmente. Conosceva Prima da quando erano bambini, ma le capacità della ragazza si intromisero nei loro progetti di vita. Volevano sposarsi, vivere insieme, crescere dei bambini. I doni purtroppo non si scelgono. Quando fu reso noto che Prima fosse in grado di predire il futuro e parlare con Arceus, Olimpia andò personalmente a prelevarla dalla sua piccola casetta.
    “Prima! Cosa ci fai qui?! Se gli ingiusti scoprono che sei qui è la fine!”
    “Dovete terminare questa guerra! Arceus ha maledetto le nostre terre!”
    “Cosa?!”
    “Ho... ho avuto un contatto con la divinità”
    Timoteo lasciò cadere la spada per terra, che tintinnò al contatto con il pavimento. “Che diamine ti ha detto?!” urlò, scuotendo Prima per le spalle.
    “Mi ha detto chiaramente che il mondo che lui ha creato per noi non è stato ideato per essere utilizzato come campo di battaglia! Vuole che finiamo di combattere! I Pokémon, gli uomini, non devono morire per via di altre persone e Pokémon!”
    “Prima... se noi finissimo di combattere, quelli prenderebbero il tempio”
    “Si. Lo so. È per questo che devo parlare con il capo degli ingiusti, Adamo, per fargli terminare questa guerra inutile”
    “Non parlerai con nessuno. Non posso permettere che tu rischi la tua vita. Quelle sono persone senza scrupoli”. Timoteo guardò negli occhi Prima, e le toccò la mano. I loro sguardi erano dolci.
    “Devo parlare con Adamo”
    Timoteo sospirò, abbassò il volto e strinse la mano della ragazza. “Non puoi farlo”
    “È l’unico modo per salvarci”
    “Arceus ucciderà tutti?”
    “Si riprenderà quello che era suo, e lo chiuderà nell’Uovo della Vita”
    “Ma... è l’uovo dal quale è nato!”
    “Esatto”
    “Dopodiché non ci sarà più nulla...” ringhiò Timoteo.
    “Lasciami andare” la voce della ragazza si addolciva ogni volta di più.
    “Verrò anche io con te. Per sicurezza”
    “Grazie”, e gli occhi di Prima si riempirono di riconoscenza. Timoteo indossò la sua armatura, tralasciando l’elmo, infilò la spada nel suo fodero e sospirò.
    “Ragazzi, state in allerta” disse infine alle sue truppe. Del resto, era un generale. “Haxorus, seguici” continuò. Guardò Prima, che annuì al suo sguardo.
    “Abra, teletrasportaci da Adamo”
    E sparirono.

    Adamo sospirava, non riusciva a dormire. I biondi capelli, lunghi fino alle spalle, catturavano troppo calore. E questo non andava bene quando il caldo era troppo.
    Decise di alzarsi, e sapeva quanto potesse essere faticoso, dato che non levava mai quell’armatura rossa e nera da dosso. Aveva paura di un attacco da parte di nemici. La sua tenda era vuota.
    Si guardò le mani, piene di tagli.
    La guerra.
    Dovevano conquistare il Monte Trave. Dovevano farlo per Nestore. Lui aveva promesso loro fama, potere, denaro, cibo, donne, e tutto ciò che poteva rendere la loro esistenza migliore.
    Era perso nei suoi pensieri, quando d’un tratto si rese conto che il suo peggior nemico era nella sua tenda. La punta della spada di Timoteo pungeva il pomo ad Adamo. Che ironia.
    Quest’ultimo mosse gli occhi, neri come la pece, incuriosito dalla figura accanto al templare.
    “Lei... lei è l’oracolo” osservò sorridente e stupito quello. “Avete del fegato a venire qui”
    “A dispetto di quello che sembra veniamo in pace” disse serio Timoteo.
    “Allora levami la spada dal collo”
    Beh. Ovvio.
    Timoteo abbassò l’arma, e guardò Haxorus. Aveva paura che il Gengar di Adamo fosse nascosto nell’ombra ed attaccasse all’improvviso.
    “Che vi porta qui?” domandò Adamo.
    “L’oracolo è entrata in contatto con Arceus” rispose l’altro.
    “Oh... Arceus. Cosa vorrà mai, da noi?” fece lui, tutto sorridente.
    Prima sospirò. “Ecco. La profezia è chiara. Il mondo così come lo conosciamo è stato un dono della benevolenza del grande Arceus. Ci ha donato i fiumi, per dissetarci, la terra, per sfamarci, e soprattutto i Pokémon, perché siano fedeli compagni ed amici. La grande guerra che state scatenando per il Cristallo dell’Armonia ha portato solo la morte di tantissime persone. E di Pokémon. Lui non ha creato i Pokémon per utilizzarli come armi. Li ha creati per far si che entrino in simbiosi con noi. Perché diventino nostri fedeli alleati nella vita di tutti i giorni. Ebbene, la pazienza di Arceus è finita. La profezia di Arceus si avvererà e per noi sarà la fine”
    “Quale profezia?” chiesero in coro Timoteo ed Adamo.
    “Nessun’anima avrebbe dovuto separarsi dal suo corpo. Nessuna. Ora vuole che la sua benevolenza sia ripagato dalla fede che noi abbiamo in lui. Sono 1000 anni, quelli che ci ha concesso. Se entro mille anni non finirete di utilizzare i Pokémon a scopo di guerra, gli elementi si rivolteranno contro di noi, annientando ogni persona e Pokémon, e facendo si che tutto il creato torni a fare parte di lui, imprigionandolo nell’Uovo della Vita”
    Adamo rise di gusto.
    “Tra mille anni io sarò già morto”
    Prima spalancò gli occhi. Non riusciva a credere di aver ricevuto una risposta del genere.
    “Ma i tuoi discendenti moriranno! E non ci sarà più nulla per cui combattere!”
    “Oracolo, fatti da parte. Ho un tempio da conquistare” disse quello, sguainando la spada, ma prontamente Timoteo rialzò la sua al collo di Adamo.
    “Siamo venuti in pace. E ce ne andremo in pace”
    “Non penso. Gengar, usa Malosguardo”
    Improvvisamente due occhi ed un sorriso arcigno apparvero su di una larga ombra sul pavimento. Nessuno riusciva più a muoversi.
    “No! Sei un vigliacco!” urlò Timoteo, mentre il volto di Prima sbiancò.
    Intanto Haxorus ruggiva di rabbia, sentiva le mani infide del fantasma toccargli la coda. Riusciva solo a muovere la bocca, il suo corpo era paralizzato lì.
    “Lascia stare Haxorus, bastardo!” urlò il templare.
    “Abra! Dobbiamo fermare Gengar! Usa Ipnosi!” ordinò Prima.
    I poteri psichici di Abra fecero effetto, e Gengar si addormentò.
    “No! Gengar, sveglio!” urlò Adamo, mentre combatteva a colpi di spada contro Timoteo.
    “Dobbiamo andare via da qui!” urlò Prima. “Abra! Teletrasporto!”
    E sparirono di lì.
    “No! Truppe! Attacchiamo!” urlò Adamo, ed il suo urlo si espanse attorno a lui come fiamme in un campo di grano.

    Prima e Timoteo, assieme ai loro Pokémon si materializzarono nell’accampamento dei templari. Questi si spaventarono, di primo acchito, quando li videro apparire, poi riconobbero il generale e si tranquillizzarono.
    La tensione era papabile. Timoteo aveva voglia di urlare. Si voltò verso le sue truppe.
    “Uomini. Dobbiamo prepararci a combattere. Questa notte sarà lunga. E noi dobbiamo necessariamente vedere il sole domattina”
    Tutti obbedirono agli ordini, e si schierarono sulle proprie linee, aspettando i comandi del generale.
    “Prima. Devi tornare al tempio”
    Quella affannava vistosamente, il cuore le martellava nel petto, e sussultò quando incontrò gli occhi dell’uomo.
    “Timoteo... devi seguirmi”
    “E perché?”
    “Vieni con me al tempio, ti prego. Per un attimo, ma vieni con me”
    Prima sembrava disperata.
    “Non posso lasciare i miei uomini qui”
    Ma l’oracolo così decise, quindi Abra li teletrasportò sul Monte Trave, davanti la porta del tempio. Il cielo era scuro e denso, due fiaccole accostavano l’ingresso del luogo sacro. Timoteo pareva visibilmente contrariato.
    “Dannazione, Prima! Ti ho detto che non volevo lasciare i miei uomini!”
    E fu allora che Prima si lasciò andare ancora al pianto. Troppe emozioni. Guardare il futuro con gli occhi di una donna acerba era difficile. Non riusciva a mantenere sulle spalle il peso di ciò che riusciva a vedere.
    “Prima... calmati” fu meno ruvido l’uomo.
    “Timoteo... se tu lotterai, stanotte, verrai ucciso”
    Timoteo sbiancò. “Cosa?!”
    “Verrai ucciso dal fuoco”
    “Fuoco? Verrò ucciso dal fuoco?”
    “Ti prego, non andare!” urlò quella, stringendolo, poggiando la faccia sulla fredda armatura. Avrebbe voluto che quella non ci fosse, in quel momento.
    “Prima...”
    “Non andare lì. So che vuoi andarci, so che vuoi lottare. Ma desisti. Rimani con me!”
    “Prima, io non posso lasciare i miei uomini da soli”
    “Non lasciare sola me”
    “Tu non sei sola. Io sarò sempre con te”
    “No, Timoteo. Morirai. E non sarò più in grado di amare un uomo con l’animo limpido come il tuo”
    Quello abbassò la testa, come se fosse stato sconfitto. “Anche io ti amo, Prima”. Il suo destino era segnato. Questo perché sarebbe andato a combattere.
    “Non andare”
    “Posso solo garantirti che sarai l’ultimo pensiero, prima di morire”
    Quella spalancò gli occhi, e schiuse la bocca. La mano piccola e affusolata andò a toccargli la barba.
    “Timoteo...”
    Le lacrime le laceravano il viso, sembravano tagliarle le guance in due parti distinte. La felicità. Desiderava quella. Desiderava vedersi madre, donna, desiderava vedere il mare, non c’era mai riuscita, desiderava avere per sé quel bellissimo uomo. Desiderava fare l’amore con lui, ma ormai era inutile. Lui aveva preso la sua decisione. Aveva deciso il suo futuro. Ed in quel futuro non c’era Prima.
    Ma intanto c’era il presente. Un presente speciale, di quelli che ti scappano dalle mani quando meno te lo aspetti, fatto di sorrisi, belle labbra e desideri inespressi.
    La vita è un qualcosa di troppo prezioso da gettare così.
    Lui era l’unica persona in questo mondo che, pur sapendo che sarebbe dovuto morire, non si perse d’animo, cercando di fare più danni possibili prima che le fiamme lo inghiottissero.
    Guardò il manico della sua spada, compagna di tante avventure.
    Poi guardò Prima. Compagna di tante fantasie. Fantasie che andavano oltre le loro possibilità. Lei non poteva amarlo, tante responsabilità caricavano il suo esile corpo di pesi che non era in grado di portare senza la massima concentrazione.
    Lui invece la amava. Ma non poteva averla. Decise che la cosa migliore da fare era dare tutto in battaglia. La sua ultima battaglia. Si girò e fece per andarsene, quando la voce della ragazza lo fermò.
    “Tu potresti rimanere qui con me. Ma tu hai un ruolo. Hai un orgoglio, e sei un esempio da seguire per quei giovani soldati. Non puoi rimanere”
    Timoteo annuì, confuso.
    “Ci conosciamo da tanto. E durante tutto questo tempo mi hai regalato delle emozioni bellissime. E tanti sorrisi. Mi hai protetta, come una sorella, come una figlia. Ma devi sapere che ti amo”
    “Anche io ti amo” disse a testa bassa lui.
    “Donami per l’ultima volta qualcosa. Donami quelle sensazioni che non mi hai dato mai”
    Timoteo schiuse le labbra, tirandola a se. La baciò, stringendola vigorosamente.
    Fu forte.
    Poi lei lo prese per mano, tirandolo in una stanza del tempio, dove nessuno tranne l’oracolo poteva entrare.
    E li lui le donò qualcosa che sopravviveva ad ogni disastro.
    Lui le donò l’amore.
    Ma come se fossero stati in una bolla di sapone e questa fosse scoppiata, tutto finì. Si resero presentabili, tornando di nuovo davanti al tempio.
    “Ti amo. Vai” disse lei.
    “Ciao” rispose quello, baciandola, spingendola contro il suo corpo, freddo sotto le mani della giovane donna per via dell’armatura. La croce rossa dipinta su di essa sembrava essere incandescente.
    “Non dimenticarti mai di me” disse quella.
    “Non lo farò mai”
    Infine Timoteo impugnò la sua spada, e cominciò a scendere i 1000 gradini degli eroi. Ogni gradino aveva inciso il nome di uno dei 1000 eroi di Adamanta. Ma Prima lo sapeva, ne prese coscienza mentre lo guardava scendere le scale a testa alta.
    Lui sarebbe divenuto il più grande tra tutti quelli.
  3. .
    Nick sul forum: Rachel Aori
    Nick nel gioco: Rachel
    Codice Amico: 1590-5358-5755
    Pokémon safari: Sawsbuck, Quilladin, Tangela (non sono sicura dell'ordine)
  4. .
    (Rachel Aori) Rachel 1590-5358-5755
  5. .
    CITAZIONE (Crafty @ 10/1/2014, 13:03)
    Poi ci sono delle aggiunte geniali tipo la nipote di Snow

    CITAZIONE (Endorphinæ @ 9/1/2014, 21:18)
    E la cosa più bella è la tranquillità dell'epilogo del terzo libro, perché non mi ha lasciato con l'amaro in bocca, mi ha fatto solo amare ancora di più la coppia. **

    PESANTI SPOILER SUL FINALE (meglio specificare prima che qualcuno legge e si rovina il tutto)
    A me il finale del terzo libro m'ha lasciata totalmente intristita, non tanto perché tifavo più per Gale, ma per la conclusione amara che ha avuto la vicenda sul piano generale. La scena con la nipote di Snow, che nei libri viene solo accennata e viene detto che verrà spedita a sua volta nell'arena a morire mi ha fatto stringere il cuore... boh. Sarà che è un epilogo talmente troppo realistico da quasi lasciarmi col disgusto. Alla fine le vittime diventano carnefici e mandano altri ragazzini, colpevoli solo di essere nati a Capitol City a morire... Il finale da coppia per carità, è adorabile, ma anche Katniss che se ne esce con "Prim avrebbe voluto così" è stata una coltellata nello stomaco...
  6. .
    Per quanto riguarda i libri sono davvero belli, mi piace un sacco la storia e, diversamente da come ho sentito in giro, ho amato anche il canto della rivolta
    Prim. Fottuti bastardi, vi odierò sempre ç_ç
    Forse lo stile della Collins è un po' troppo semplice (l'ho riscontrato anche in Gregor), sono stili diversi, ma la sua scrittura è davvero molto diretta.
    Per i film... Il primo m'ha fatto venire il latte alle ginocchia.
    Cioè, ha perso tutto l'appofondimento dei personaggi, tutti i dettagli iniziali sulla mietitura, la scena dell'aeronave a inizio libro... E buona parte della pressione psicologica che le trappole dell'arena esercitavano. Mi ha dato fastidio quando hanno chiamato la ragazza con i capelli rossi, di non rammento quale distretto "Faccia di volpe" così, all'improvviso, senza nessun preché su come avessero maturato il soprannome, senza un minimo di senso... Grazie a Dio, s'è cambiato musica con il secondo, che ho davvero adorato, si sono messi a fare le cose per bene e decisamente gli sono riuscite, ma ammetto che quando sono andata a vederlo avevo un po' d'ansia visto il primo>_>
  7. .
    You’re The Boy Who Murdered Love
    Cold hands and a heart of stone
    You’re a midas in reverse
    You’re the king of pain and hurt

    And the stars turn into fire
    And the roses change from red to black
    You encourage my desire
    Then you put the arrow in my back

    Shot shot shot shot shot like a bullet
    Stop stop stop stop stop oh you love it
    No no no no no now you’ve done it
    You’re The Boy Who Murdered Love
    Love love love love
    You’re The Boy Who Murdered Love

    You’re the thief of innocence
    You’re a tainted cherry tree
    There’s a mark upon your skin
    Where your heart once used to be

    You’re a sinner with no soul
    You’re the nearly was I never had
    You’re an angel I was told
    Then you put the arrow in my back

    Shot shot shot shot shot like a bullet
    Stop stop stop stop stop oh you love it
    No no no no no now you’ve done it
    You’re The Boy Who Murdered Love
    Love love love love
    You’re The Boy Who Murdered Love
    Tu sei il ragazzo che ha assassinato l’amore
    Mani fredde ed un cuore di pietra
    Sei un Re Mida al contrario
    Sei il re del dolore e del sacrificio

    E le stelle si trasformano in fuoco
    E le rose cambiano colore dal rosso al nero
    Tu incoraggi il mio desiderio
    Poi mi pianti una freccia nella schiena

    Spara spara spara spara spara come un proiettile
    Stop Stop Stop Stop Stop oh ti piace
    No no no no no ora l’hai fatto
    Tu sei il ragazzo che ha assassinato l’amore
    Amore amore amore amore
    Tu sei il ragazzo che ha assassinato l’amore

    Sei il ladro dell’innocenza
    Sei un albero di ciliegio contaminato
    C’è un segno sulla tua pelle
    Dove una volta c’era il tuo cuore

    Sei un peccatore senza anima
    Sei il "c'ero quasi" che non ho mai avuto
    Sei l’angelo di cui mi avevano parlato
    Poi mi pianti una freccia nella schiena

    Spara spara spara spara spara come un proiettile
    Stop Stop Stop Stop Stop oh ti piace
    No no no no no ora l’hai fatto
    Tu sei il ragazzo che ha assassinato l’amore
    Amore amore amore amore
    Tu sei il ragazzo che ha assassinato l’amore


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    Edited by Rachel Aori - 10/4/2014, 23:36
  8. .


    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    You're addicted to me, so, ridicolously
    I'm addic-dic-diceted to you

    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    I'm a slave for your kicks, come and give me a fix
    I'm addic-dic-dicted to you

    Cocaine can't do it like you do it to me
    My brain can't take it when you push it on me
    And I stick like glue when I'm sniffing you

    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    You're addicted to me, so, ridicolously
    I'm addic-dic-diceted to you

    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    I'm a slave for your kicks, come and give me a fix
    I'm addic-dic-dicted to you

    Cocaine can't do it like you do it to me
    My brain can't take it when you push it on me
    And I stick like glue when I'm sniffing you
    I'm addic-dick-dick-dick-dick-dick-dick

    'Cause I'll always be a sucker for your dress
    And I will always be a sucker for your meth
    So what are we? You and me
    She said baby save me you coul be the hero-in me

    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    You're addicted to me, so, ridicolously
    I'm addic-dic-diceted to you

    I'm addic-dic-dic-dic-dicted to you
    I'm addic-dic-dicted
    I'm a slave for your kicks, come and give me a fix
    I'm addic-dic-dicted to you

    Cocaine can't do it like you do it to me
    My brain can't take it when you push it on me
    And I stick like glue when I'm sniffing you
    I'm addic-dick-dick-dick-dick-dick-dick

    'Cause I'll always be a sucker for your dress
    And I will always be a sucker for your meth
    So what are we? You and me
    What are we? You and me
    What are we? What are we?
    She said baby save me you coul be the hero-in me



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    Edited by Rachel Aori - 10/4/2014, 23:31
  9. .
    Don't do love, don't do friends
    I'm only after success
    Don't need a relationship
    I'll never soften my grip

    Don't want cash, don't want car
    Want it fast, want it hard
    Don't need money, don't need fame
    I just want to make a change
    I just wanna change
    I just wanna change
    I just wanna change
    I just wanna change

    I know exactly what I want and who I want to be
    I know exactly why I walk and talk like a machine
    I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
    Oh, oh no, oh no, oh no

    One track mind, one track heart
    If I fail, I'll fall apart
    Maybe it is all a test
    Cause I feel like I'm the worst
    So I always act like I'm the best

    If you are not very careful
    Your possessions will possess you
    TV taught me how to feel
    Now real life has no appeal
    It has no appeal
    It has no appeal
    It has no appeal
    It has no appeal

    I know exactly what I want and who I want to be
    I know exactly why I walk and talk like a machine
    I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
    Oh, oh no, oh no, oh no

    I know exactly what I want and who I want to be
    I know exactly why I walk and talk like a machine
    I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
    Oh, oh no, oh no, oh no

    I'm gonna live, I'm gonna fly,
    I'm gonna fail, I'm gonna die,
    I'm gonna live, I'm gonna fly
    I'm gonna fail, gonna die, die, die, die

    I know exactly what I want and who I want to be
    I know exactly why I walk and talk like a machine
    I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
    Oh, oh no, oh no, oh no

    I know exactly what I want and who I want to be
    I know exactly why I walk and talk like a machine
    I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
    Oh, oh no, oh no, oh no

    Oh, oh no, oh no, oh no
    Non cerco l'amore, non mi faccio degli amici
    Seguo unicamente il successo
    Non ho bisogno di una relazione
    Non allento mai la presa

    Non voglio contanti, non voglio una macchina
    Voglio tutto in fretta, lo voglio subito
    Non ho bisogno di soldi, non ho bisogno di fama
    Cerco solo un cambiamento
    Voglio cambiare
    Voglio cambiare
    Voglio cambiare
    Voglio cmabiare

    So esattamente cosa voglio e chi voglio essere
    So esattamente perché cammino e parlo come una macchina
    Sto diventando la profezia di me stessa
    Oh, oh no, oh no, oh no

    Una mente a senso unico, un amore a senso unico
    Quando cado, cado a pezzi
    Forse è tutto un test
    Perché mi sento come se fossi la peggiore
    Perciò mi comporto come se fossi la migliore

    Se non stai molto attento
    Ciò che possiedi ti possiederà
    La TV mi ha insegnato come sentirmi
    Ora la realtà non ha nessuna attrattiva
    Non ha più attrattive
    Non ha più attrattive
    Non ha più attrattive
    Non ha più attrattive

    So esattamente cosa voglio e chi voglio essere
    So esattamente perché cammino e parlo come una macchina
    Sto diventando la profezia di me stessa
    Oh, oh no, oh no, oh no

    So esattamente cosa voglio e chi voglio essere
    So esattamente perché cammino e parlo come una macchina
    Sto diventando la profezia di me stessa
    Oh, oh no, oh no, oh no

    Vivrò, volerò
    Fallirò, morirò
    Vivrò, volerò
    Fallirò, morirò, morirò, morirò, morirò

    So esattamente cosa voglio e chi voglio essere
    So esattamente perché cammino e parlo come una macchina
    Sto diventando la profezia di me stessa
    Oh, oh no, oh no, oh no

    So esattamente cosa voglio e chi voglio essere
    So esattamente perché cammino e parlo come una macchina
    Sto diventando la profezia di me stessa
    Oh, oh no, oh no, oh no

    Oh, oh no, oh no, oh no

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    Edited by Rachel Aori - 10/4/2014, 23:22
  10. .
    Le prime due le ho fatte seguendo bene o male i tutorial poi dalla terza avrei voluto seguire i tutorial per coddarle, ma era al di sopra delle mie capacitàXD
  11. .
    Accie :3
  12. .
    Qusti sono tutti (o quasi) i lavori fatti finora, alcuni sono mooolto vechci, altri più recenti,ma di recente non ho molto tempo per graficare>_< Sono ben accetti i consigli!

    Set:


    Icon:


    Gif:


    Altri lavori:


    Ed ecco alcune skin che ho provato a graficare (una ho provato a coddarla, ma da sola proprio non riesco!>_<)
    Acting in pairs
    Thinking in Purple
    Harmonia Tales
    We were lost in fall Menù aperto - Menù chiuso
    Can I say that we love each other? Menù aperto - Menù chiuso
    Non siamo cattivi, è che ci disegnano così! Menù aperto - Menù chiuso
    Golden Rule (in costruzione)
87 replies since 6/5/2007
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